UNA GRANDE LEZIONE DI VITA
Una grande lezione di vita che mi ha ricordato il vero ruolo dei centri fitness.
Ho sempre sofferto di mal di schiena, ma la vita sedentaria di questi due anni e il mio trascurarmi hanno aggravato in modo definitivo la situazione.
Già in estate avevo intuito che non era più un semplice mal di schiena, confermato dall’esito della prima visita fatta a Settembre: “Devi smettere di correre”. Primo brutto colpo, per me che nella corsa avevo trovato la libertà e che era diventata la mia valvola di sfogo.
Ma ho stretto i denti e sono comunque andato avanti senza lamentarmi, dritto verso il grande progetto che ho in cantiere per il mondo del fitness. (guarda la diretta per saperno di più)
Mi sono buttato a capofitto, più di sempre, e ho dimenticato di prendermi cura di me. Fino a quando un giorno mi sono svegliato, ma non sono riuscito ad alzarmi. Le gambe non si muovevano più.
Panico. Corsa in ospedale. Miliardi di visite con specialisti. Diagnosi: LOMBOSCIATALGIA. E da lì l’inizio di cure farmacologiche, radiografie, TAC, cortisone e altre cose che non sto qui ad elencarvi.
Tutto questo per dire cosa? Che io che sono al 100% nel mondo del fitness e che divulgo da sempre “movimento è vita”, mi sono lasciato trasportare dalla frenesia degli impegni e dalla pigrizia.
Immaginate a quante persone accade! Quanti si lasciano andare e sono lontani anni luce dal mondo del fitness. Ma soprattutto dal concetto di “Fitness = salute”
Ed è grazie a questa lezione di vita che ho capito, ancor di più, che il fitness può salvare delle vite. Grazie al movimento possiamo fare prevenzione, insegnare alle persone come utilizzare il proprio corpo per stare in salute.
Quindi smettiamola di ridurre i centri fitness a muscoli e addominali, iniziamo a comunicare nel modo giusto per rendere giustizia a questo settore. Ma soprattutto per aiutare più persone possibili.
E’ inutile lamentarsi della crisi, dei cambiamenti. Le persone hanno bisogno di noi, delle palestre, non per sentirsi più fighi ma per sentirsi meglio a 360°.
Capire questo e trovare un tuo modo per comunicarlo è l’unica strada per evitare l’estinzione.
E tu da che parte vuoi stare?